La storia di un viaggio. Dapprima verso le vette dell’Himalaya, e poi verso il continente indiano. Recarsi in seguito nella terra del Sol Levante, ricercando le proprie radici, e fermandosi ad esplorare i luoghi che conservano l'antico insegnamento buddista. E poi tornare in India, e viverla, tentando di comprenderne l’essenza. Infine, ritrovarsi nuovamente a casa nel piccolo Tibet indiano, che con dedizione e compassione continua a insegnare la via verso la conoscenza della vera natura dell’essere umano.

Sunday, May 1, 2011

Izanagi e Izanami

 イザナギ (Izanagi)  イザナミ (Izanami)
Ancora prima che esistesse il mondo, i Tre Dei Celesti della Creazione vivevano nelle Piane del Cielo Alto. Dopo di loro, sette generazioni di dei crearono gli elementi con cui è fatto l’universo. In quel tempo, la terra era ancora senza forma, fluttuante negli oceani.
Gli Dei del Cielo, allora, diedero alla luce due esseri divini, l'essenza maschile Izanagi (colui che invita) e l'essenza femminile Izanami (colei che invita), a cui affidare il compito di solificare le rocce e dividerle dalle acque. Per aiutarli in tale compito, venne loro donata una lancia ingioiellata, chiamata ame no hoko (lancia gioiello del cielo). Le due divinità raggiunsero, così, l'arcobaleno che congiungeva il cielo alla terra, l'ame no hashi date (ponte fluttuante del cielo) e sospesi al di sopra delle acque salmastre e turbinanti, vi immersero dall'alto la lunga lancia e, quando la ritrassero, dalla punta di quella lancia gocciolò del fango, che rapprendendosi divenne la prima isola del mondo. L'isola di Onogoro.
In seguito le due divinità misero al mondo trentacique Dei forti e vigorosi, ciascuno dei quali aveva poteri diversi. ll dio della terra, il dio delle montagne, il dio della pioggia e dei venti, il dio incaricato della semina e quello addetto al raccolto, il dio che proteggeva le case e il dio delle acque, il dio che controllava i vulcani e quello che imbrigliava le tempeste e molti altri ancora.
Un giorno decisero di dare vita al dio del fuoco Kagututi (incarnazione del fuoco) ma nel momento in cui nasceva egli con le sue fiamme, bruciò il corpo di sua madre e Izinami morì. Izinagi pianse per ore accanto al corpo della sposa morta, finchè, all’improvviso scomparve. Passarono i giorni, ma il dolore di Izinagi non cessava di tormentarlo. Decise, quindi, di recarsi nello Yomi-tsu-kuni (paese dei morti) che si trovava nel sottosuolo, con la speraza di  ritrovarla. Giunto all'ingresso del paese dei morti chiamò la moglie, che gli rispose di attendere e di non tentare di vederla. Ma l'impazienza vinse Izanagi, il quale accendendo un piccolo fuoco si avventurò nelle tenebre. Arrivò fino ad una grande caverna e lì vide, con orrore, il cadavere putrefatto della moglie attorniato da orrendi mostri. Izanami, ardente di rabbia corse contro al marito per ucciderlo. Izanagi fuggì su per il cunicolo e Izanami lo inseguì, mentre gli spiriti degli inferi la seguivano con gran fragore. Izanagi le sfuggì per un soffio e una volta uscito dalle tenebre, afferrò una grande roccia con la quale bloccò l'ingresso del mondo dei morti. Dall'altra parte della roccia, si udì la voce di Izanami: Fratello mio, poichè mi hai disonorata, e per colpa tua non potrà più tornare sulla terra, ogni giorno i miei spiriti verranno sulle nostre isole e strangoleranno mille uomini! Rispose Izanagi: Sorella amata, se tu farai così, in un sol giorno io farà nascere mille e cinquecento bambini!
Ed è così che da allora, ogni giorno muoiono mille persone e ne nascono millecinquecento.
da Kojiki (古事記 cronaca di antichi eventi, ca 700 d.C.)

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